L’Associazione Qualità e Formazione apre una finestra sulle ricerche fatte a livello mondiale, soprattutto in area germanica, riguardo al rapporto che intercorre tra pianificazione territoriale e psiche, attingendo alle più recenti scoperte del funzionamento della stessa attraverso le neuroscienze.
E’ nel ricordo del prof. Corrado Beguinot e alla sua accorata denuncia “La città uccide” che tale lavoro ha preso inizio: ci si propone infatti di diffondere, tramite il sito dell’Associazione Qualità e Formazione, accanto ad autori italiani, i contenuti di riviste specialistiche internazionali riguardanti la psicologia urbanistica.
E’ interessante evidenziare come stia crescendo nella ricerca della pianificazione urbana il bisogno di dare indicazioni sulle risorse individuo/ambiente, che la singola città può offrire.
Ci si sta ponendo nella pianificazione urbana la domanda non solo di che natura è la relazione che l’essere umano instaura con il suolo circostante, ma anche con il mondo che egli stesso costruisce, un mondo che comprende costruzioni, comunicazione e informazione.
La psicologia urbanistica perciò si rivolge al mondo della natura antropizzata, alle interazioni sociali e culturali nelle loro implicanze psicologiche con l’essere umano.
La psicologia urbanistica è una disciplina ancora relativamente giovane ed è caratterizzata da un alto grado di interdisciplinarietà. Pertanto, le questioni psicologiche ambientali includono anche aspetti della globalizzazione e dello sviluppo sostenibile e quindi hanno legami con la scienza politica.
Un aspetto dell’attuale ricerca della psicologia urbanistica è rivolto ad indagare la relazione tra gli stimoli delle sensazioni sensoriali e lo stress sulla salute psichica.
In tale ambito si sviluppa anche la ricerca su quali siano gli interventi per attivare la resilienza insita in ogni città, non solo dopo eventi catastrofici, ma nella vita quotidiana, in una prospettiva che si ponga come alternativa alla “città che uccide”.